Sul lavoro e i figli
Riuscire a fare ciò che ami è un desiderio che abbiamo tutte, a tutte piacerebbe riuscire ad avere un lavoro che ti appaga e ti realizza, poter crescere i figli seguendoli negli studi, essere presente nei loro piccoli passi avanti nella vita e, perché no, ci piacerebbe anche che quello che facciamo fosse apprezzato e condiviso dalla famiglia e dai suddetti figli... è un sogno ?
No,non è un sogno...
Ma allo stesso tempo lo è, perché nei sogni funziona sempre tutto come dovrebbe, non ci sono difficoltà, insomma, i sogni sono tutti cuoricini e unicorni.
Nella vita reale non ho due figlie bionde e delicate che già in tenera età tessono arazzi, suonano l'arpa e fanno inchini di riverenza al cospetto degli adulti....
No
Ho due figli maschi.
Mi capite vero ?
Nulla è semplice, perché io cerco di costruire qualcosa e loro saltano, urlano, si rincorrono, dunque dei due occhi che madre natura ( e la mamma ) mi ha dato uno è perennemente girato a controllare che non succeda l'irreparabile.
Lo stesso occhio però scorge abbracci, complicità, altruismo, nonché sguardi di orgoglio quando riescono a costruire forme improbabili con i Lego.
Se la maggior parte delle volte penso che vorrei un laboratorio dove concentrarmi sul mio lavoro
(perché una mica può lavorare cosi da 5 anni no ??), quando corrono a farmi vedere la loro "improbability tower" con orgoglio io capisco che
VA BENE COSI'.
Va bene anche se è difficile, anche se a volte ritardo le consegne di qualche giorno, va bene anche se devo lavorare col mal di schiena.
Va bene cosi anche se creo una collezione di quaderni che mi piace particolarmente e IL PIÙ' BELLO lo vuole il grande...
Va bene così PERCHÉ' il quaderno più bello lo vuole lui !
Renderli partecipi di quello che faccio e vedere che questo stimola la loro fantasia e voglia di fare mi da ogni giorno stimoli nuovi e , quando mancano a me , ci pensano loro.
Così nascono collaborazioni inaspettate
Quegli occhi si riempiono di soddisfazione...
La fatica di riuscire a portare avanti un progetto lavorativo e una famiglia resta grande, ma quello che noi donne riusciamo a fare è incredibile... basta solo provarci, tener duro... ( e ringraziare la mamma che riordina il nostro artistico nonché disordinatissimo mondo )
Vi aspetto fra 15 giorni per un nuovo racconto, in cui vi svelerò la mia collezione privatissima di "pezzi unici"...
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