Riguardo tatuaggi ed emozioni

Ciao!
Oggi vorrei raccontarti una storia,in un periodo in cui cerco di distinguere, mettere ordine, catalogare e dare un posto di provenienza ad ogni cosa ed ogni passo.
Per raccontarti questa storia vorrei partire dai miei tatuaggi, che ho scoperto in questi giorni essere posizionati inconsciamente in modo logico.
Hanno tutti un significato, sono tutti un promemoria e/o una dichiarazione di intenti.




Il primo rappresenta dei fiori di loto, tatuati sul polpaccio sinistro.
Li ho desiderati molto perché volevo rappresentare uno dei miei "mantra" preferiti , recita così : << Buttati a capofitto nella battaglia, e tieni il tuo cuore ai piedi del loto>>. 
Il significato che do a questa antica frase tratta da uno dei libri sacri induisti è che il mio cuore deve mantenere il suo equilibrio, che nessuna battaglia può e deve stravolgere la mia pace interiore. Tutte le battaglie, viste da fuori (immagina di guardare la tua vita con gli occhi di un perfetto estraneo) perdono di ardore,importanza, significato.




Il secondo tatuaggio, nell'avambraccio sinistro, vuol dire proprio questo. Rappresenta il cucchiaio piegato di Matrix « E' inutile che cerchi di piegare il cucchiaio, è impossibile. L'unica cosa che puoi fare è giungere alla verità, cioè che il cucchiaio non esiste, allora vedrai che sarai tu a piegarti »
Il cucchiaio rappresenta una cosa quotidiana, che per qualche motivo ci infastidisce e cerchiamo di modificarla. La vita va bene così com'è, certe banalità infastidiscono noi e non gli altri...non esistono. 
Il terzo tatuaggio ,sulla coscia sinistra, è una frase << Dalla mia fossa risalirò >>
Mi ricorda che c'è sempre e comunque un lato positivo, un motivo per sperare, una forza che mi permette di superare le cose che mi infastidiscono e le battaglie che tentano di mettere burrasca.
Una delle motivazioni principali è il futuro, di tutti, dei miei figli, mio. 



Nel braccio destro ho i nomi dei miei figli, dai quali partono tralci di fiori e foglie : il futuro che germoglia.
Un giorno il grande mi ha chiesto perché dobbiamo vivere se sappiamo che moriremo.
Si, è un domandone con mille risposte e nessuna.
Credo nel futuro, anche in questo momento storico, credo di dover seminare bene, credo di dover trasmettere, condividere e dar voce a ispirazioni che vengono dalla notte dei tempi. Credo di dover aiutare(i miei figli e chi non ha la predisposizione all'introspezione) a riconoscere le proprie emozioni, la propria luce. L'ho sempre fatto, ho sempre cercato di essere un messaggero, un amplificatore di suoni sommessi. Portare luce nelle zone d'ombra fa bene sempre a tutti. Ciò che il destino mi ha mandato in questi mesi, è esattamente questo, un'altro mezzo per far da amplificatore... un gruppo di donne che si uniscono, mettono in comunione le loro anime e le loro arti come mezzo di comunicazione tra il TUO io e le tue mani... Il progetto si chiama


lo puoi trovare sui social:
FB , IG e su blog. Non facciamo corsi, ti aiutiamo a dar voce alle emozioni.
I nostri percorsi personali lo fanno già... in gruppo sarà tutta un'altra storia.
I primi passi pubblici li faremo a settembre, ma in questi mesi estivi, ti daremo modo di scoprire e capire concretamente cosa possono fare quattro DONNE assieme.

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